Lentiai

"Lentiai, passato e presente"

Su Lentiai molto è stato scritto: senza voler risalire alla "Storia dell'antica Contea di Cesana" di Francesco Vergerio, possiamo soffermarci, in epoca più recente, ai volumi "Lentiai, passato e presente" di Flavio Tremea e Flavia Colle, al progetto "Passato, presente e futuro" curato dalla Società Operaia, ai tre volumi pubblicati da Vittorio Zornitta nei quali la storia del paese si svela attraverso rare immagini e foto, senza naturalmente dimenticare il pregevole volumetto "Lentiai" pubblicato dalla Pro Loco negli anni '80 e che conserva tutt'ora una patente di originalità e fascino. Aldilà delle connotazioni puramente storiche che qui sarebbe troppo lungo rivangare (le sue origini risalgono alla notte dei tempi) e per le quali vi rimando alle pubblicazioni di cui sopra, dagli scritti emerge un'immagine di Lentiai con caratteristiche ben precise: un paese a chiara vocazione agricola, "condannato" all'emigrazione dagli eventi storici, terra di confine e quindi destinata a perenni invasioni e infine, ma non ultimo, una località ricca di bellezze artistiche, architettoniche, culturali e paesaggistiche.

Oggi Lentiai è un ridente paesino di circa 3mila abitanti, adagiato sulla riva del Piave a poca distanza dai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e impreziosito da suggestivi scorci panoramici e naturalistici che forse meriterebbero una maggiore attenzione anche sotto il profilo turistico. Immutato e valorizzato nel suo patrimonio artistico (da ricordare in particolar modo la Chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta Monumento Nazionale con il monumentale soffitto a cassettoni opera di Cesare Vecellio e le 10 tele del polittico dell'altra maggiore attribuibile in parte al grande Tiziano e ancora le molte chiesette frazionali stupendamente affrescate e le numerose ville padronali al quale si è recentemente aggiunto il Sentiero dei Capitelli che unisce Lentiai a Colderù arricchito da 10 capitelli votivi affrescati da artisti di fama nazionale, è invece profondamente mutato per quanto riguarda il panorama socio-economico con la trasformazione del mondo agricolo in quello artigianale e industriale.

Lo spartiacque di questa rivoluzione epocale è sicuramente rappresentato dalla tragedia del Vajont avvenuta il 9 ottobre del 1963 e che costò la vita a duemila persone. Gli interventi pubblici, succedutisi in conseguenza di quel terribile evento, sortirono due effetti immediati: il fiorire di numerose realtà artigianali e industriali stimolato dagli aiuti di Stato e quindi la quasi totale cessazione del fenomeno migratorio innescato dagli eventi postbellici. Tutto ciò in effetti contribuì non poco a migliorare considerevolmente il tenore di vita delle famiglie. Tuttavia nello stesso tempo il richiamo ammaliatore del "lavoro in fabbrica" provocò lentamente la fuga delle nuove generazioni dalle fatiche e incertezze del settore agricolo. Molte stalle scompaiono causando la chiusura delle latterie frazionali: dei Boschi nel 1967 e di Colderù nel 1970 mentre Ronchena e Stabie resistono fino al 1992. Oggi i soci della nostra Latteria sono sette che comunque producono una quantità di latte superiore al passato. Ma soprattutto sono rimasti gli ultimi, tenaci difensori di una montagna ormai abbandonata e invasa dal bosco nonché eredi di una produzione lattiero-casearia che fa ancora della qualità e della genuinità il suo cavallo di battaglia.

Va anche detto che, grazie allo sviluppo industriale e artigianale, Lentiai in questi ultimi decenni è diventato un paese moderno e accogliente con notevoli investimenti nelle infrastrutture pubbliche e private, crescita dell'associazionismo e del volontariato, punto di riferimento, almeno fino a fine duemila, per iniziative socio-sportivo-culturali prese a modello in tutta la Valbelluna. Merito questo anche delle numerose associazioni presenti sul territorio: dalle ultracentenarie Filarmonica di Lentiai e Società Operaia di Mutuo Soccorso alle più recenti Pro Loco Lentiai e Pro Loco Stabie e Canai, fino al Gruppo Alpini, al Gruppo Natura, all'associazione "Amici di Cesana", al Gruppo Giovani Colderù per proseguire poi con le realtà sportive quali il Calcio Lentiai, lo Sci Club, il Judo Club e quelle sociali come i Donatori di Sangue, l'Auser e qui mi fermo dimenticando sicuramente qualcuno e promettendo di rimediare in futuro. Sarebbe poi ingiusto dimenticare qui i nomi di alcuni protagonisti che hanno dato lustro e visibilità al nostro paese. Tra costoro, nel mondo dell'arte, Toni Piccolotto "Pistagna", il celebre pittore della neve, e la poetessa Maria Pia Casagrande; Agnese Possamai regina dell'atletica a livello mondiale e Giuliana Savaris specialista di corsa in montagna; da ricordare, in un paese votato all'emigrazione, la figura di Augusto Mione che in Francia mise in piedi una delle più grandi imprese di costruzioni civili, assicurando così lavoro e dignità a migliaia di persone tra cui numerosissimi lentiaiesi. Ecco, questo è un po' di Lentiai. Ma non finisce qui: il nostro sito è destinato a crescere come il nostro paese e la nostra latteria!